Archivio mensile marzo 2013
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Faraona al mascarpone e ginepro
Di Chez Claudia.
31 marzo 2013 Anatra, faraona e altri volatili, Il tema della settimana
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Ovviamente dò per scontato che la faraona sia stata eviscerata, privata di zampe e testa e strinata sulla fiamma per bruciare eventuali residui di penne.
Riempire la faraona con il mascarpone e una manciata di bacche di ginepro e richiuderla con degli stuzzicadenti o cucendola.
Salare esternamente e legare la faraona mettendo qualche ciuffo di rosmarino sotto le ali e le cosce e metterla in una casseruola con una foglia di alloro e qualche bacca di ginepro. Irrorare con olio evo e cucinarla dapprima a fiamma alta girandola via via in modo che prenda colore e poi bagnare con vino bianco secco. Abbassare la fiamma e coprire con un coperchio e portarla a cottura girandola di tanto in tanto e aggiungendo via via altre spruzzate di vino bianco.
Il tempo di cottura varia in base al peso della faraona e soprattutto dal fatto che sia o meno di allevamento. Io di solito trovo delle faraone di campagna (non allevate in batteria) e quindi devono cuocere almeno un’ora e mezzo… quelle del supermercato cuociono anche in meno di un’ora.
L’importante é che siano cotte ma che non si disintegrino a toccarle.
Una volta cotta porla su tagliere e tagliarla a pezzi con un trinciapolli, mettere il mascarpone e il ginepro, che è all’interno della faraona, nella casseruola assieme al fondo di cottura e far cuocere a fuoco lento amalgamendo bene il tutto fino a farla diventare una crema, se è troppo asciutta diluirla con un po’ d’olio e poi aggiungere i pezzi di faraona.
Far cuocere ancora qualche minuto e servire.
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Chitarra del Venerdì santo
Di Chez Claudia.
29 marzo 2013 In diretta dal frigo
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In frigorifero stasera un sacco di cose, ma destinate al pranzo di domenica….
Fuori menù solo
- robiola
- bietole lessate
- spaghetti alla chitarra
poteva andare molto peggio :-)
Metto l’acqua a bollire per cuocere la pasta e intanto salto in padella le bietolespezzettate grossolanamente con uno spicchio d’aglio (rigorosamente privato del germoglio interno), del peperoncino piccante e olio evo.
Appena la bietola è insaporita aggiungo la robiola e un po’ di acqua di cottura della pasta per stemperare il condimento.
Scolo gli spaghetti al dente e li butto nella padella con le bietole, la robiola e un pezzetto di burro.
Faccio mantecare con un po’ dii parmigiano e la cena é salva!!
Provare per credere: é davvero appetitosa!
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Tortellacci di lenticchie fritti del Panda
Di Chez Claudia.
26 marzo 2013 Fritto
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Questa ricetta non la facevo dal ’94, anno in cui per un grave problema di salute dovevo mangiare molti legumi, lenticchie in particolare… però era agosto e di zuppa di lenticchie proprio non ne avevo voglia…
Allora il Panda, un caro amico, mi aveva suggerito questo utilizzo insolito delle lenticchie, che mi aveva stuzzicato l’appetito e risolto il problema :-)
Ora ho rivisitato la vecchia ricetta e ve la consiglio anche come finger-food.
Tritare carota,sedano e cipolla e metterli a cuocere per ca. 10 minuti con olio evo, una foglia di alloro, sale e pepe e mezzo bicchiere d’acqua.
In tanto lessate le lenticchie in acqua salata (io uso quelle che non hanno necessità di ammollo) per ca. 25 minuti (dipende dal tipo di lenticchia).
Appena le lenticchie saranno lessate, scolarle e aggiungerle alle verdure continuando la cottura per altri 10 minuti (se necessario aggiungendo un po’ d’acqua) con un pizzico di paprika dolce e uno di curcuma e poi lasciare raffreddare.
Fare la pasta con la farina, 1 uovo intero+1 tuorlo e un pizzico di sale mettere l’impasto a riposare coperto da un panno in frigorifero.
Intanto in un mixer mettere i pomodori secchi sottolio, un po’ di triplo concentrato di pomodoro sciolto precedentemente in un pentolino con dell’olio evo, peperoncino piccante, una spruzzata di tabasco e un po’ di olio evo.
Mixare e assaggiare (la salsa deve risultare fluida e piccante.
Stendere la pasta in una sfoglia sottile e fare dei tortelloni triangolari piuttosto grandi usando le lenticchie per la farcia.
Mettere a scaldare abbondante olio di semi di arachide in un pentolino a bordi alti e una volta arrivato a temperatura friggere i tortellacci (pochi alla volta!!) fino a doratura e metterli a perdere l’olio in eccesso su carta paglia prendendoli con una pinza per non romperli.
Servirli accompagnati dalla salsa di pomodoro piccante in una ciotolina a parte.
E’ importante non condirli prima di servirli, anche se la salsa piccante deve assolutamente accompagnarli, perché perderebbero la croccantezza.
Con questa ricetta ho vinto il secondo premio del concorso
“FRITTI D’AUTORE” indetto da Foxy e Gambero Rosso
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Fiori e foglie fritte
Di Chez Claudia.
21 marzo 2013 Fritto
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Niente di nuovo sotto al sole…. tutti le sanno fare, io vi suggerisco solo alcune verdure diverse da affiancare alle tradizionali.
Preparare la pastella unendo la farina di riso e quella 00, aggiungere l’uovo e malgamare bene il composto, diluire con acqua minerale gassata freddissima e riporre il composto in frigorifero. Riguardo al sale ci sono due scuole di pensiero c’è chi lo mette e chi no, io ne metto pochissimo.
Sbollentare per qualche minuto in acqua leggermente salata alcune foglie di cavolo nero, preferibilmente quelle interne più piccolec che non hanno la costola centrale troppo grossa. Scolarle, lasciarle raffreddare e asciugarle molto bene.
Prendete alcune foglie di borragine abbastanza grandi, disponete al centro un pezzetto di mozzarella vaccina asciugata dal siero in eccesso, e sopra mezzo filetto di alice sottolio o uno intero se è piccolo. Sovrapporre un’altra foglia di borragine e chiudere ai lati con due stuzzicadenti.
Tagliare il radicchio di Treviso tardivo a spicchi non troppo spessi (da uno spadone medio se ne ricavano circa otto o sei ), io scelgo quello medio.
Con il finocchio selvatico formare dei mazzetti con 4-5 steli (ovviamente se sono piccoli).
Ai fiori di zucca togliere il pistillo centrale -c’é chi lo lascia..a me non piace, ma è questione di gusti- anche il friggerli interi lascinado un pezzetto di gambo o toglierlo ed aprirli é questione di gusti. Io li lascio interi solo se li farcisco, altrimenti preferisco privilegiare la croccantezza e quindi aprirli.
Per la salvia basta staccare le foglie dallo stelo centrale, scegliendo le più grandi.
Mettere a scaldare abbondante olio di seni di arachide e intanto immergere via via le verdure nella pastella. Appena l’olio é a temperatura iniziare a friggere, avendo cura di non mettere troppi pezzi contemporaneamente per evitare che si appiccichino l’uno all’altro. Per girare le verdure e metterle sulla carta paglia a perdere l’olio in eccesso consiglio di usare una pinza, é più comoda e soprattutto non buca la pastella.
Fare particolare attenzione a impastellare molto bene la borragine in modo che si sigillino bene i bordi e non esca la mozzarella. Il consiglio è di friggerli per ultimi così arriveranno in tavola con la mozzarella bella filante.
Una bella spolverata di sale e buon appetito!!!
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Ma che bella figura questo Papa
Di Chez Claudia.
13 marzo 2013 Riflessioni
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per la prima volta mi sono commossa in un’occasione di questo genere…. sono rimasta letteralmente conquistata da questo uomo così semplice , ma così diretto e carismatico… Di un Francesco I evidentemente ne avevamo proprio bisogno!!
e che abbia una matrice gesuita fa ben sperare, che avrà la tempra necessaria per non fare la fine di Papa Luciani… e che saprà mettere ordine in Vaticano…