Archivio giornaliero 7 aprile 2013
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Maki di verza e pesce al vapore
Di Chez Claudia.
7 aprile 2013 Il tema della settimana
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Sbollentare alcune foglie di verza in acqua salata per un paio di minuti farle appassire, scolarle e asciugarle bene con della carta da cucina.
Tagliare il palombo o il filetto di merluzzo in parallelepipedi di larghi e alti circa 1-1,5 cm salarli (io uso il sale rosa dell’Himalaya, ma non è indispensabile) e spolverizzarli con abbondante pepe bianco.
Tritare grossolanamente le nocciole e le mandorle con il mixer o il coltello (non deve diventare una polvere!) e tostarle in una padella antiaderente con un filo d’olio evo fino a che rilasciano il loro olio.
Togliere quasi tutte le nocciole e le mandorle facendo in modo di lasciare la parte oleosa rilasciata nella padella.
Nella stessa padella scottare i filetti di pesce a fiamma media, girandoli delicatamente da tutti i lati con l’aiuto di una pinza. Toglierli appena scottati (non devono cuocere ma solo insaporirsi con l’olio) e metterli a raffreddare su un piatto dove avrete messo circa 3/4 del composto di mandorle e nocciole tritati, rigirandoli delicatamente, perché raccolgano la panatura di frutta secca .
Su un tagliere adagiare una foglia di verza, appoggiarvi sopra un bastoncino di pesce e ritagliare la foglia ottenendo un rettangolo con un lato lungo quanto il bastoncino di pesce.
Arrotolate la verza sul bastoncino di pesce facendola aderire bene come fareste per ottenere un maki sushi.
Avvolgere il cilindretto ottenuto in un pezzo di pellicola da cucina e arrotolare bene stretti gli estremi del pacchettino ottenuto. Procedere allo stesso modo con il resto delle foglie e del pesce.
Mettere a scaldare l’acqua in una vaporiera, adagiarvi i pacchettini e cuocere al vapore per ca 10-15 minuti.
Farli poi raffreddare su un tagliere, quindi togliere la pellicola e tagliare ogni rotolino a tronchetti alti un paio di cm.
Metterli in piedi sul piatto di portata, aggiungere qualche goccia di Tabasco verde sulla polpa del pesce e poi completare con un po’ del trito di nocciole e mandorle rimasto.