Archivio mensile luglio 2013
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Pesche ripiene
Di Chez Claudia.
20 luglio 2013 I sapori di una volta (Le ricette delle nonne)
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Questa ricetta mi ricorda davvero l’infanzia, la faceva mia nonna, e devo ammettere che allora ero molto dibattuta… odiavo le pesche cotte, ma adoravo il ripieno… da adulta invece trovo che ci sia molta armonia tra i due elementi…. provatela !!
Tagliare le pesche a metà senza pelarle, togliere il nocciolo, scavare un po’ di polpa al centro e metterla in una ciotola.
In una padella antiaderente mettere le pesche, cospargerlecon un po’ di zucchero semolato, un po’ di vino bianco, un goccio d’acqua e cuocerle coperte cper qualche minuto. I tempi di cottura variano a seconda del grado di maturazione delle pesche, comunque non devono cuocere completamente, perché poi andranno anche passate in forno. Se si asciugano troppo aggiungere di tanto in tanto un po’ di acqua
Nel frattempo si sbatte il tuorlo dell’uovo con lo zucchero, aggiungendo poi il cacao, la polpa delle pesche e amaretti pestati fino a quando la consistenza sarà bella soda.
Mettere le pesche con il sugo in una pirofila e riempire l’incavo centrale con il ripieno, se fossero troppo asciutte aggiungere una spruzazta di vino bianco. Cuocere in forno ventilato a 180° per ca. 10 minuti.
Servire a temperatura ambiente.
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Crostatine al limone
Di Chez Claudia.
14 luglio 2013 Dolci e dolcezze
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La mia amica Anna Elisabeth mi ha insegnato ieri a fare il lemon curd, una crema base inglese al limone per farcire, quindi non ho resistito a provare ad utilizzarla… ecco il risultato!
Fare una frolla o utilizzare quella già pronta e foderare degli stampini monoporzione o una pirofila da crostate, riempire con fagioli secchi avendo cura di mettere sotto della carta forno (per evitare che nel cuocere si alzi troppo) e infornare a 180° per ca. 20 minuti e comunque fino a quando il guscio risulta dorato. Poi sfornare e lasciar raffreddare.
Preparare il lemon curd versando in una casseruola d’acciaio zucchero, burro, succo e scorza grattugiata dei limoni e far cuocere , rigirando il composto con una frusta o un mestolo di legno fino a quando lo zucchero sarà completamente sciolto.
Sbattere le uova con una forchetta, versarle nella casseruola con lo sciroppo di limone e sbattere con energia con una frusta per far amalgamare bene il tutto. Mantenere la fiamma media e continuare a rimestare fino a quando la crema si sarà addensata, poi lasciare raffreddare.
Questa é una procedura veloce, c’é chi cuoce il tutto a bagnomaria e/o sbatte le uova con lo zucchero, ma il risultato é esattamente lo stesso, quindi tanto vale facilitarsi la vita…….. :-)
Il lemon curd ha un sapore molto concentrato, quindi é consigliabile diluirlo con della crema pasticcera oppure – come ho fatto io in questo caso – con dello yogurth greco e della panna montata senza zucchero.
Le dosi sono molto soggettive, dipende dai gusti… con le dosi riportate io ho fatto 7 crostatine monoporzione , ma in alternativa sarebbero andate bene per una crostata unica di ca 26 cm di diametro, ma ripeto : la quantità di lemon curd, panna e yogurt dovrete deciderle voi , secondo i vostri gusti. Se comunque non utilizzate tutto il lemon curd potete metterlo in un barattolo (ovviamente prima di averlo unito ad altri ingredienti) e conservarlo in frigo per ca. una settimana.
Riempire i gusci delle crostatine – una volta raffreddate – con la crema ottenuta unendo il lemon curd, la panna e lo yogurth.
Nel frattempo tagliare julienne un po’ di scorza di limone, farla caramellare con lo zucchero in una padella antiaderente e mettere le scorzette a raffreddare su un foglio di carta forno. Una volta fredde decorate le crostatine, spolverizzare con zucchero a velo e…. buon appetito!!!
Se non consumate subito le crostatine metterle in frigo coperte con della pellicola trasparente ( la crema raffreddata secondo me é ancora più buona)… ma é sempre una crema…. quindi meglio non conservarla oltre le 24 ore.
Se preferite candire anzichè caramellare le scorzette di limone: mettere le scorze tagliate a striscioline e private del bianco in una padella antiaderente, coprirle d’acqua e portare a bollore con fuoco vivace; dopo 2-3 minuti da quando l’acqua ha iniziato a bollire scolare le scorzette e ripetere la stessa operazione per altre due volte.
Pesare le scorzette lessate e aggiungere pari peso di acqua e zucchero semolato; rimettere la padella sul fuoco con tutti gli ingredienti e lasciar cuocere fino a che l’acqua non sarà completamente evaporata. Mettere le scorzette ad asciugare su un foglio di carta oleata o di carta forno avendo l’avvertenza di staccarle una dall’altra. Una volta asciutte rotolarle nello zucchero semolato.
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Cacciucco senza spine alla mia maniera
Di Chez Claudia.
10 luglio 2013 Sapore di mare
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Per anni non ho mangiato pesce con la spina pensando non mi piacesse, mentre in realtà era l’idea di trovare delle spine che mi toglieva il piacere di gustarlo…. a maggior ragione se si trattava di una zuppa di pesce. Per questo motivo quando faccio il cacciucco preferisco eliminare il problema delle spine alla radice.
Se avete fretta non vi consiglio di provare questa ricetta, io per non “bollire” il pesce ed esaltare i singoli sapori, procedo con cotture differenziate e unisco i vari ingredienti solo alla fine per fonderli poi in un piatto armonioso.
Volendo potete preparare calamari, pesce smeriglio, il palombo e la bisque la mattina per la sera o il giorno prima e conservare in frigo, mentre cozze e gamberi é meglio farli al momento.Tritare la cipolla di Tropea con il sedano e un po’ di carota e rosolare il battuto con olio e un po’ d’acqua per evitare che si bruciacchi.
Nel frattempo scottare i pomodori in acqua bollente, sbucciarli, passarli al setaccio e aggiungerli al battuto con un po’ di sale, di peperoncino fresco piccante e uno spicchio di aglio pelato, privato dell’anima e grattugiato con l’apposito attrezzo, quindi far asciugare il sugo a fiamma media.
Dopo aver tolto la pelle dai i tranci di pesce smeriglio e di palombo, metterli in una padella antiaderente unta di olio evo precedentemente insaporito con uno spicchio di aglio intero schiacciato e spellato (e poi rigorosamente tolto. Scottare il pesce per qualche minuto da entrambi i lati, salare, pepare e sfumare con vino bianco secco, spegnere prima che sia cotto completamente e mettere da parte.
Privare i gamberi della testa e del carapace e con questi fare una bisque (vedi le ricetta nella rubrica Dubbi amletici) leggera.
Togliere il budellino nero dai gamberi incidendo la schiena, sciacquarli in acqua fresca, asciugarli bene e scottarli velocissimamente in una padella antiaderente con olio evo, un po’ di peperoncino fresco, un pizzico di sale e uno spicchio d’aglio intero sbucciato e schiacciato e togliere subito dal fuoco.
Pulire i calamari, tagliarli a fettine sottili, lavarli e asciugarli e cuocerli per 15 minuti in una padella antiadrente a fuoco medio con olio evo, qualche cucchiaio della salsa di pomodoro, sfumando con un po’ di vino bianco.
Far aprire le cozze, precedentemente lavate e pulite, in una pentola con un filo d’olio evo, uno spicchio d’aglio e timo fresco.
A questo punto io utilizzo una capiente casseruola di coccio e inizio con mettere un po’ di salsa di pomodoro e un po’ di bisque di gamberi e faccio amalgamare a fiamma media, poi abbasso la fiamma e aggiungo i calamari con il loro sughino, dopo 10 minuti aggiungo ancora salsa e bisque (sempre un po’ alla volta per evitare che il pesce nuoti in una brodaglia! il sugo deve esserci ma sempre abbastanza denso) e dopo qualche minuto i tranci di smeriglio e di palombo a pezzettoni. Dopo altri 5 minuti assaggiare e regolare il sale e il peperoncino, che ovviamente va a gusti, a questo punto però se si vuole rendere il cacciucco più piccante utilizzare del peperoncino piccante in polvere. Quando è a posto mettere i gamberi, metà cozze sgusciate e le atre con il loro guscio, aggiungere del prezzemolo tritato, qualche foglia di basilico spezzettata, mescolate il tutto con delicatezza … un po’ di olio evo e servite con pane abbrustolito e – se piace – strofinato con un po’ d’aglio.
Ovviamente il pesce che ho utilizzato ieri é quello che ho trovato fresco, ma può essere integrato con polpo, spada, tonno, seppie, vongole… ma il consiglio é di procedere sempre con cotture inizialmente separate.
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Pollo con paprica e curry
Di Chez Claudia.
9 luglio 2013 Rotolini (a dieta con allegria)
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Ecco una ricetta appetitosa, che potrete servire anche agli amici senza sgarrare dai vostri propositi dietetici.
Il pollo non deve essere a pezzi troppo piccoli, io di solito utilizzo la coscia con il sovracoscia, ma potete farvi già tagliare il pollo a quarti.
Spellare il pollo, appiattirlo un po’ con un batticarne e ungerlo con olio evo su tutti lati. Intanto preparare un mix di curry, paprica dolce ( e se piace un po’ di quella piccante) e sale e rigirarvi i pezzi di pollo, poi passarli nel pangrattato pressando bene perché aderisca.
Posizionare i pezzi di pollo sulla griglia del forno avendo cura di rivestire la leccarda sottostante con della carta forno inumidita, per ridurre al minimo il fumo che deriverebbe dal pangrattato che in cottura cadrà sulla leccarda.
Infornare in forno già caldo 200°, 180° se ventilato. per ca. 20 minuti (ma controllate!!!).
Servire con insalata fresca di stagione.
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Torta salata caprino e fichi
Di Chez Claudia.
9 luglio 2013 Rotolini (a dieta con allegria)
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Penso che a buon diritto questa ricetta possa rientrare nella categoria dedicata a chi é a dieta, perché di fatto non ci sono grassi (il caprino é un formaggio assolutamente magro) e c’è solo un filo di miele.
Foderare uno stampo rotondo con della sfoglia, stendere all’interno il caprino e sporverizzarlo con timo fresco e qualche foglia di rosmarino tritata, ricoprire con un altra sfoglia e spennellarla con pochissimo olio.
Infornare a 180° e intanto tagliare i fichi a fettine. Dopo ca. 10 min togliere la torta dal forno, ricoprirla con uno strato di fichi e rimettere in forno per altri 15 minuti (ma tenetela d’occhio perché ogni forno é diverso…).
Lasciarla nel forno spento per un po’ e poi irrorarla con un po’ di miele di acacia.
Servire fredda.
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