Archivio mensile settembre 2014

Calamari ripieni

Di Chez Claudia.

17 settembre 2014 Sapore di mare  Nessun commento

calamari ripieni

Pulire, spellare e lavare i calamari mantenendo integra la sacca.

Tritare i tentacoli con una paio di filetti di acciughe e un piccolo spicchio di aglio privato del germe interno.  Scaldare due/tre cucchiai di olio evo, aggiungere il trito e far rosolare per qualche minuto, sfumare con un po’ di vino bianco e appena sarà evaporato spegnere il fuoco e lasciar raffreddare.

Abbrustolire il pane fatto a dadini  molto piccoli in una padellina antiaderente senza aggiunta di grassi.

In una bull schiacciare la papata lessa, aggiungere il parmigiano, il trito raffreddato, un uovo, pepe e una manciata di  prezzemolo e basilico tritati, amalgamare il tutto e poi assaggiare per valutare se aggiungere del sale.

Unire il pane abbrustolito e riempire le sacche dei calamari per circa due terzi (se si riempono troppo tendono a scoppiare) e chiuderle con uno stuzzicadenti.

Adagiare i calamari  in una padella con tre cucchiai di olio evo e uno spicchio di aglio spellato e schiacciato, pepare e salare leggermente e far rosolare per qualche minuto.

Appena i calamari  inizieranno a gonfiarsi aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco, girarli e lasciarli cuocere coperti per cicra 10 minuti, non di più perchè se cuociono troppo diventano  gommosi.

Nel frattempo tostare una manciata di mandorle a scaglie e  di pinoli, che spargerete sui calamari direttamente sul piatto di portata.

 

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Insalata di granciporro alla mia maniera

Di Chez Claudia.

6 settembre 2014 Sapore di mare  Nessun commento

Insalata di granciporro alla mia maniera

Ieri al mercato del pesce c’erano dei granciporri bellissimi e  ancora vivi e non ho saputo resistere….

Appena arrivata a casa l’ho “ibernato” (come da consiglio della pescivendola) per circa 30 minuti per rendere meno traumatica la sua dipartita….

Nel frattempo ho dato un’occhiata alla dispensa e al frigorifero per vedere cosa avevo in casa , quando parto da un ingrediente che mi “attira” poi mi piace liberare la fantasia e costruire il piatto abbinando colori e sapori… di solito il risultato  è quanto meno conforme alle mie aspettative… e così è stato :-) …v i passo la ricetta prima di dimenticarla

Mettere sul fuoco abbondante acqua con fette di limone e una volta arrivata a bollore immergervi il malcapitato (il granciporro)  e lasciarlo cuocere per ca. 15 minuti.

Una volta cotto toglierlo dall’acqua e lasciarlo raffreddare. Quando sarà a una temperatura tale da poterlo maneggiare, armarsi molta pazienza e iniziare a spolparlo: l’ideale è afferrarlo per il dorso e con l’altra mano, e soprattutto con molta energia – staccare il guscio del ventre  e togliere  la polpa con un cucchiaio e con l’aiuto delle mani  eliminando le membrane che aderiscono alla polpa., Per le chele e le altre zampette  ho usato gli attrezzi che adopero per l’aragosta (scovolini e le apposite tenaglie).

Una volta terminata l’operazione condire la polpa con pepe, sale, olio evo e qualche goccia di limone. Grattugiare o spremere – se avete l’attrezzo idoneo – uno spicchio grosso di aglio e aggiungerlo, mescolando delicatamente,  alla polpa del granciporro  assieme a della buccia di limone grattugiata e a  un po’ di prezzemolo tritato.

Lavare alcuni chicchi di uva rosata, privarli dei semi e tagliarli a  tocchetti, tagliare a pezzetti anche uno spicchietto di mela verde (buccia compresa) e spruzzarlo con un po’ di succo di limone per evitare che annerisca. Unire anche la frutta alla polpa di granciporro e completare con un cucchiaio  di yogurt greco e qualche goccia di tabasco rosso. Per dare un po’ di croccantezza ci può star bene anche un po’ di finocchio fresco o di sedano  tagliato sottile a julienne.

Mettere il tutto in frigorifero per almeno un’ora, avendo cura di coprire il contenitore per evitare che  il composto assorba  gli odori del frigorifero…

Impiattare utilizzando un coppapasta o fare delle quenelle utilizzando due cucchiai e accompagnare con dei radicchietti e/o rucola  per contrastare la dolcezza del granchio.

 

 

 

 

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