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Sarde in saor
Di Chez Claudia.
6 ottobre 2013 Sapore di mare
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E’ un piatto della mia terra che veniva fatto dai veneziani per conservare il pesce fritto per lunghi periodi e quindi poterlo mangiare anche in navigazione.
Io lo consiglio come antipasto o come aperitivo in accompagnamento a un buon bicchiere di prosecco.
Prima di tutto pulire le cipolle e lasciarle in acqua per almeno mezz’ora meglio se tagliate in quattro parti.
Nell’attesa che siano pronte da tagliare mettere in ammollo l’uvetta in una ciotola con acqua tiepida e pulire le sarde togliendo la testa e aprendole a libro dalla pancia, buttando le interiora e liberandole della spina dorsale. Sciacquarle delicatamente in acqua fresca e asciugarle molto bene con della carta da cucina, infarinarle, scuotere la farina in eccesso e friggerle in abbondante olio di semi di arachide bollente. Metterle poi su della carta paglia o da cucina a perdere l’esubero di olio e salarle leggermente.
Tagliare le cipolle sottilissime e mettere a stufare a fuoco bassissimo in una padella antiaderente unta con un po’ d’olio evo, salarle leggermente e aggiungere un filo d’acqua. Lasciare cuocere per circa mezz’ora, fino a che diventeranno morbide e trasparenti. A questo punto spolverizzarle con lo zucchero, bagnarle con l’aceto e alzare la fiamma … in pochi minuti saranno pronte.
Prendere un contenitore in vetro o ceramica mettere uno strato di sarde e coprirle con la cipolla stufata e un po’ di uvetta (precedentemente strizzata) e pinoli, continuare gli strati fino a esaurimento degli ingredienti. ovviamente l’ultimo stato sarà sempre di cipolla uvetta e pinoli.
Un accorgimento importante: le sarde in saor si devono lasciare a riposare almeno un giorno prima di mangiarle.
Le dosi che ho dato sono piccole solo, perché avevo poche sarde a disposizione, ma, già che si fa il lavoro, conviene farne quantità maggiori… tanto si conservano benissimo per diversi giorni.
Pesciolini delicati e deliziosi. :)