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Faraona al mascarpone e ginepro
Di Chez Claudia.
31 marzo 2013 Anatra, faraona e altri volatili, Il tema della settimana
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Ovviamente dò per scontato che la faraona sia stata eviscerata, privata di zampe e testa e strinata sulla fiamma per bruciare eventuali residui di penne.
Riempire la faraona con il mascarpone e una manciata di bacche di ginepro e richiuderla con degli stuzzicadenti o cucendola.
Salare esternamente e legare la faraona mettendo qualche ciuffo di rosmarino sotto le ali e le cosce e metterla in una casseruola con una foglia di alloro e qualche bacca di ginepro. Irrorare con olio evo e cucinarla dapprima a fiamma alta girandola via via in modo che prenda colore e poi bagnare con vino bianco secco. Abbassare la fiamma e coprire con un coperchio e portarla a cottura girandola di tanto in tanto e aggiungendo via via altre spruzzate di vino bianco.
Il tempo di cottura varia in base al peso della faraona e soprattutto dal fatto che sia o meno di allevamento. Io di solito trovo delle faraone di campagna (non allevate in batteria) e quindi devono cuocere almeno un’ora e mezzo… quelle del supermercato cuociono anche in meno di un’ora.
L’importante é che siano cotte ma che non si disintegrino a toccarle.
Una volta cotta porla su tagliere e tagliarla a pezzi con un trinciapolli, mettere il mascarpone e il ginepro, che è all’interno della faraona, nella casseruola assieme al fondo di cottura e far cuocere a fuoco lento amalgamendo bene il tutto fino a farla diventare una crema, se è troppo asciutta diluirla con un po’ d’olio e poi aggiungere i pezzi di faraona.
Far cuocere ancora qualche minuto e servire.
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Maiale al latte ma non solo…
Di Chez Claudia.
24 febbraio 2013 Il tema della settimana, Maiale
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Mettere a scaldare una padella antiaderenti con un po’ di olio evo e di burro e le bacche di ginepro, infarinare le fette di lonza con la farina e metterle a cuocere a fuoco medio. Aggiungere un po’ di latte e spennellare in cottura la lonza con la senape.
Continuare la cottura girando la lonza e facendo rapprendere il latte che si aggiungerà un po’ alla volta. Aggiustare con sale e pepe verso fine cottura.
Servire le scaloppine con un po’ del fondo di cottura .
Accompagnare con del radicchio di Treviso (va bene sia il precoce, che il tardivo) condito con sale, e olio evo.
Se lo trovate l’ideale come accompagnamento è il radicchio di campo (o dente di leone che dir si voglia), purché sia molto piccolo quindi edibile anche a crudo, condito con sale, pepe, semi di zucca e pinoli tosati e olio evo..
Questo radicchio serve a mettere una nota di contrasto amara e croccante alla morbidezza della carne che sarà semidolce.